SMASCHERATA SCHIO, LA TANA DEI SEDEVACANTISTI ITALIANI

Fa spavento vedere il nuovo boss di Schio, un laico con pesante cadenza dialettale, che fa vere e proprie omelie. E, come gli imam, lancia anatemi. Anzi: a volte pare un ayatollah. Quando si farà la storia di questi anni terribili quella di Schio, covo dei sedevacantisti italiani, sarà una macchietta tragicomica. Oggi invece pontificano. Ed attaccano il Papa e la Chiesa.

LE ORIGINI

Uno si chiede come si è giunti a questo. Naturalmente le cose avvengono in modo graduale. In principio c’era la diccì. E la diccì era corrotta. La diccì prendeva il 40% tanto in basilicata quanto in veneto, ossia le zone allora più contadine ed arretrate d’italia.

E da un minuscolo traffichino della DC veneta che esce fuori l’attuale potentissimo network che raduna e riunisce sedevacantisti da tutto lo Stivale. Dal nord e pure dalla bassitalia. Sono di bocca buona. E poi il boss tollera i dialetti altrui: tra illetterati ci si capisce.

GLI SVILUPPI

Quando si accorgono che la cosa funzionava e che le persone ci andavano – e, va da sè, lasciavano pure tanti sghèi- hanno cominciato -come i bottegai arricchiti che sognano il capannone ma non possono ancora ed allora approntano dei tendoni.

Ecco, piu o meno, è andata così. Tendoni, raduni, croci celtiche, un po’ de vin, il dio po’ , l’ampolla ,(a no: quèa xè n’altra roba) ed un po di “consacrazioni” non si è mai capito a chi o a che cosa però si consacravano.

Nel frattempo c’erano sempre i messaggi…..

(STAY TUNED – Prossima puntata giorno 11 gennaio)